Con te sto male, ma senza di te sto ancora peggio

Un tempo la separazione era considerata un disonore: il matrimonio rappresentava un valore sacro, e qualsiasi cosa accadesse la coppia, nella buona e nella cattiva sorte, doveva rimanere insieme, e portare in piena solitudine il peso di una rapporto poco gratificante, dove erano presenti poche aree di piacere, di interesse, poca buona vita insieme e pochi giochi.

Nel tempo la visione della separazione si è modificata, anzi, ahimè, troppo spesso ci si trova di fronte a coppie separate anche solo dopo pochi mesi dal matrimonio.
Il divorzio o la separazione sono, per definizione, sono eventi traumatici, infatti nessun matrimonio sereno finisce con la separazione: si tratta quindi dell’epilogo doloroso di una situazione estremamente complessa.

I motivi che spingono una coppia a separarsi possono essere molteplici; e quando la salute della coppia è gravemente compromessa dal disaccordo, quando tutti i tentativi fatti per ricostruire il legame non hanno avuto esito positivo, a volte la separazione può essere l’unica soluzione.
E con la separazione i coniugi si trovano a fare i conti sia con la chiusura di una storia d’amore, questione di per sé già abbastanza difficile; sia con la fine di un progetto di vita creato a fianco di una persona, e su cui si è investito molto a livello affettivo, emotivo, relazionale, ma anche nei piccoli momenti della vita quotidiana.

Ed ecco che le conseguenze di un divorzio toccano quasi tutti i lati della nostra esistenza. Sul piano psicologico il divorzio è considerato una perdita affettiva importante che racchiude in sé tante altre perdite (economiche, pratiche, sociali, familiari, ecc), ed in quanto tale è in grado di scuotere in modo profondo l’identità e l’autostima.

La dinamica relazionale della separazione coinvolge entrambi i partner. Da un lato, la persona che decide di interrompere la relazione si trova a fare i conti con il peso della responsabilità della decisione, e la sua mente è invasa dal dubbio di aver fatto la scelta giusta, e dai sensi di colpa; dall’altro, chi viene lasciato, emotivamente maggiormente coinvolto, vive una dolorosa esperienza di abbandono e di rifiuto che può intaccare in modo molto profondo l’autostima e la fiducia nell’amore e nel futuro. Talvolta il dolore è feroce, parlizza e anienta, può togliere il sonno e l’appetito, oppure al contrario fa mangiare e dormire senza tregua; ma ognuno di noi nella propria vita ha sperimentato il sollievo e la lenta cura del tempo. Quando il lutto che consegue la fine di un rapporto significativo viene superato, si è in grado attribuire nuovi significati alla passata relazione, dando valenze diverse a situazioni che ci apparivano insuperabili. Tutte i rapporti, anche quelli più negativi e più autodistruttivi, hanno qualcosa da insegnarci, anche solo a diventare più consapevoli dell’importanza della propria serenità personale.